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Acufene e disturbi del sonno: un legame da non sottovalutare

    L’acufene e i disturbi del sonno sono spesso strettamente collegati, creando un circolo vizioso che influisce negativamente sulla qualità della vita. Comprendere questa relazione è fondamentale per trovare strategie efficaci di gestione e migliorare il benessere generale.

    Cos’è l’acufene?

    L’acufene, comunemente descritto come un “fischio nelle orecchie”, è la percezione di suoni inesistenti nell’ambiente, che possono manifestarsi come ronzii, pulsazioni o altri rumori. Pur non essendo una patologia autonoma, è spesso il sintomo di disturbi dell’orecchio interno o, più frequentemente, di condizioni neurologiche.

    Questa condizione può essere temporanea o cronica e, nei casi più gravi, compromette significativamente la qualità della vita, influenzando concentrazione, benessere emotivo e sonno. Il suono percepito varia per intensità e frequenza, può essere continuo o intermittente, e interessare un solo orecchio (acufene unilaterale) o entrambi (acufene bilaterale).

    Durante la notte, l’assenza di rumori ambientali e la riduzione degli stimoli visivi rendono l’acufene più evidente, amplificando la percezione del suono. In Italia, circa 2,5 milioni di persone convivono con questa condizione, ciascuna con una percezione sonora unica.

    Cosa sono i disturbi del sonno?

    I disturbi del sonno comprendono tutte le condizioni che alterano la qualità e la quantità del riposo, con conseguenze significative sulla salute e sulla qualità della vita. Si suddividono in sei categorie principali:

    1. Insonnia
    2. Disturbi respiratori del sonno
    3. Ipersonnie di origine centrale
    4. Disturbi del ritmo circadiano
    5. Parasonnie
    6. Disturbi del movimento nel sonno

    Non si tratta solo di difficoltà ad addormentarsi (insonnia), ma anche di situazioni in cui il sonno risulta poco ristoratore nonostante una durata apparentemente adeguata. Rientrano tra questi disturbi anche i frequenti risvegli notturni o una qualità del sonno compromessa, con ripercussioni sul benessere generale.

    I disturbi del sonno possono verificarsi in maniera saltuaria oppure diventare una vera a propria problematica di salute. Quando questa linea sottile viene superata, si verificano dei particolari sintomi che innescano un campanello d’allarme in grado di evidenziare la presenza di un vero e proprio problema:

    • Irritabilità e sonnolenza diurna
    • Difficoltà di concentrazione
    • Rallentamento nello svolgimento delle reazioni corporee
    • Difficoltà a gestire le proprie emozioni
    • Calo dell’attenzione, anche durante la guida

    Il legame tra acufene e disturbi del sonno

    Uno dei principali disagi legati all’acufene è il suo impatto sulla qualità del sonno. Molte persone affette da questa condizione riportano un’intensificazione del disturbo durante la notte, quando il silenzio accentua la percezione del suono interno e l’assenza di distrazioni quotidiane lo rende ancora più evidente.

    La percezione costante di suoni fastidiosi può rendere difficile addormentarsi e compromettere la continuità del sonno. Inoltre, la mancanza di riposo adeguato può amplificare la sensazione di disagio, aggravando ulteriormente il disturbo. Tutto questo può causare:

    • Difficoltà ad addormentarsi: il cervello si focalizza sul suono, rendendo più difficile il rilassamento necessario per conciliare il sonno.
    • Sonno frammentato: i risvegli notturni sono frequenti, portando a un riposo discontinuo e poco rigenerante.
    • Ridotta qualità del sonno profondo: il sonno REM e le fasi più profonde del riposo possono essere disturbate, con conseguenze sulla memoria, sulla concentrazione e sul benessere generale.
    • Maggiore sensibilità al rumore: la privazione del sonno può amplificare la percezione degli acufeni, creando un circolo vizioso di stress e insonnia.
    • Aumento dello stress: che rende più difficile rilassarsi prima di dormire
    • Ansia e preoccupazione: che peggiorano ulteriormente la qualità del riposo.

    Questi fattori contribuiscono a un circolo vizioso in cui l’insonnia e l’acufene si alimentano a vicenda, incidendo negativamente sul benessere generale.

    acufene

    Cause dell’acufene e impatto sul sonno

    Le cause dell’acufene rimangono in gran parte sconosciute, anche se si ipotizza che una disfunzione nelle reti neurali che normalmente regolano i segnali di rumore e dolore possa alterarsi, generando una percezione cronica di suoni indesiderati, o fattori legati all’udito, alla circolazione sanguigna e allo stato emotivo:

    • Malfunzionamento di alcune aree cerebrali: nello specificoil nucleus accumbens, la corteccia prefrontale ventromediale e la corteccia cingolataanteriore, responsabili della modulazione delle risposte emozionali e sensoriali, il cui malfunzionamento può influenzare la percezione di suoni interni, rendendo i rumori percepiti più intensi e difficili da ignorare. Quando queste aree non funzionano correttamente, può manifestarsi l’acufene.
    • Esposizione a rumori forti: l’esposizione prolungata a suoni intensi, come in ambienti di lavoro rumorosi o ascoltando musica ad alto volume, può danneggiare le cellule ciliate dell’orecchio interno, scatenando acufeni.
    • Problemi vascolari e disfunzionamento nell’orecchio interno: l’ipertensione e i disturbi circolatori possono alterare il flusso sanguigno nell’orecchio, intensificando la percezione di suoni anomali.
    • Accumulo di cerume: l’eccesso di cerume può ostruire il condotto uditivo, alterando la percezione sonora.
    • Stress e ansia: la tensione emotiva può aumentare la sensibilità ai suoni interni e contribuire a peggiorare l’insonnia.
    • Uso di farmaci ototossici: alcuni farmaci, come antibiotici, antinfiammatori e diuretici, possono danneggiare l’udito.

    Inoltre, alcune patologie come la Sindrome di Ménière, che provoca accumulo di liquidi nell’orecchio, e altri disturbi, come otosclerosi, tumori benigni del nervo uditivo e disfunzioni dell’articolazione mandibolare, possono essere alla base degli acufeni.

    Acufene e insonnia: quali conseguenze?

     I pazienti che soffrono di acufeni possono manifestare diverse conseguenze:

    • Insonnia cronica: il disturbo del sonno può evolvere in una condizione cronica, creando un circolo vizioso di stress e nervosismo che incide negativamente sulla qualità della vita. 
    • Roncopatia (russamento): molti pazienti con acufeni soffrono anche di russamento notturno, che può richiedere un intervento terapeutico per rilassare la muscolatura e migliorare il riposo. 
    • Declino cognitivo: la difficoltà nel dormire impedisce all’organismo di eliminare il beta-amiloide, una proteina neurotossica che danneggia i neuroni, aumentando il rischio di sviluppare un declino cognitivo nel tempo.

    È evidente, ormai, che i soggetti con acufene abbiano maggiori probabilità di sviluppare problemi legati al sonno.

    Strategie per gestire sonno e acufene

    Purtroppo, ad oggi, non esiste ancora una cura definitiva per l’acufene, ma adottare strategie mirate può aiutare a ridurne l’impatto, soprattutto durante la notte:

    • Mascheramento sonoro: l’uso di suoni bianchi, rumori della natura o musica rilassante può coprire il fastidio dato da fischi e ronzii e favorire il rilassamento.
    • Tecniche di rilassamento: meditazione, respirazione profonda e yoga aiutano a ridurre lo stress, migliorando il riposo notturno.
    • Routine del sonno regolare: andare a letto e svegliarsi sempre alla stessa ora aiuta a stabilizzare il ritmo circadiano.
    • Limitare caffeina e alcol: queste sostanze possono influenzare il sistema nervoso e aumentare la percezione dell’acufene.
    • Protezione dell’udito: evitare ambienti troppo rumorosi e utilizzare tappi auricolari può prevenire un peggioramento del disturbo.
    • Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS): le tecniche di neuromodulazione cerebrale non invasiva, in particolare la TMS, si sono rivelate efficaci nel trattamento dei disturbi del sonno legati all’insonnia e in alcune forme di acufene particolarmente debilitanti. Nel caso dell’acufene, l’obiettivo della MS è modificare la percezione del suono fastidioso poiché agisce attivando aree cerebrali coinvolte nella percezione e nell’elaborazione dei suoni. La TMS risulta particolarmente utile per trattare congiuntamente insonnia e acufeni, offrendo ai pazienti la possibilità di migliorare il loro benessere, ridurre il distress emotivo legato al disturbo e migliorare la qualità della loro vita.

    Relansiolam: un supporto naturale per il sonno

    Un altro approccio integrato per favorire il benessere complessivo dei pazienti è l’uso di integratori naturali, che possono offrire un valido supporto nella gestione dell’acufene e dei disturbi del sonno.

    Relansiolam, integratore alimentare 100% naturale, è consigliato dagli specialisti anche per trattare l’acufene, considerando che questa patologia comporta difficoltà in fase di addormentamento e sonno, innescando un circolo vizioso fatto da stress e insonnia. Relansiolam, infatti, agisce favorendo il rilassamento e il sonno, grazie ai suoi principi naturali:

    • Melatonina: regola il ritmo sonno-veglia e favorisce un riposo più profondo, riducendo la percezione dell’acufene durante la notte.
    • Passiflora, lavanda e biancospino: piante con proprietà sedative e calmanti, utili per migliorare la qualità del sonno e ridurre lo stress.
    acufene

    Molti specialisti oggi prescrivono farmaci, come le benzodiazepine, per trattare simultaneamente disturbi del sonno e acufene. Tuttavia, questi farmaci sono noti per i loro effetti collaterali e per il rischio di dipendenza e assuefazione. Per questo motivo, Relansiolam, con i suoi principi attivi, offre un’azione simile a quella delle benzodiazepine, ma senza causare assuefazione né effetti collaterali, rappresentando un’alternativa più sicura e naturale.

    Conclusione

    L’acufene e i disturbi del sonno sono strettamente correlati, e affrontarli con un approccio integrato può fare la differenza nel migliorare la qualità della vita. Oltre a strategie di gestione dello stress e abitudini salutari, l’uso di integratori naturali come Relansiolam può fornire un supporto efficace per favorire il benessere del sistema nervoso e un riposo rigenerante. Dormire bene è il primo passo per migliorare la qualità della propria vita.

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